1996-Effetti terapeutici delle acque ipertermali
Estratto da Aggiornamenti di Medicina e Chirurgia, Volume 14-numero 2- marzo - aprile 1996
Parco idrotermale "NEGOMBO" Lacco Ameno (Ischia) Direttore Sanitario (Dott. Vincenzo Dragone) Ospedale "A. RIZZOLI" Lacco Ameno (Ischia) ASL2 Napoli Divisione di Ortopedia (Primario: Prof. Roberto Jelasi) Responsabile Unità Operativa di Prevenzione Collettiva ASL2 Distretto n 57 (Dott. Nello Carraturo)
Le cure termali con acque minerali, ipertermali salso-alcaline sono ancora validissime per la risoluzione di tutti i disturbi cronici di pertinenza ortopedica che normalmente richiedono larghi consumi di farmaci antinfiammatori non steroidi (FANS). L'uso di questi farmaci, inoltre, è legato alla comparsa di effetti collaterali nocivi per diversi organi ed apporta in questo lavoro ci si è occupati di circa 114 pazienti con patologie croniche osteo-articolari, muscolari e tendinee trattandoli con protocolli idrobalneoterapia, I risultati sono stati positivi con la assoluzione di quasi tutti i sintomi iniziali (la guarigione ha riguardato più del 90% dei pazienti). E infine, non bisogna dimenticare l'assoluta mancanza di effetti indesiderati
Parole chiave: Ortopedia; acque minerali, ipertermali, salso-alcaline.
Introduzione
Le acque termali dell'isola d'Ischia hanno assunto negli ultimi tempi un ruolo molto importante nella risoluzione di disturbi di natura cronica e reci- divante interessanti le patologie osteo articolari, muscolari e tendinee.
La loro efficacia riguarda anche l'aspetto preventivo e riabilitativo delle diverse patologie il tutto poi, avviene in una cornice naturale perfetta per bellezza e tranquillità.
Nel parco idro-termale "Negombo", situato nella baia di San Montano Lacco Ameno d'Ischia, nell'anno in corso ci si è occupati delle malattie croniche di pertinenza ortopedica, otorinolaringoiatrica e dermatologica.
Le acque di questo centro sono minerali, ipertermali e salso-alcaline. Vengono prelevate da falde profonde attraverso due pozzi dai quali fuoriescono a diverse temperature (vedi tabella 1 e 2).
Tabella 1- Pozzo N° 1
Le acque da questo pozzo fuoriescono alla temperatura di 77 °C.
Gli elementi costituiti sono:
Ione Sodio (Na) 8,993 gr/l
Ione Potassio (k) 0,667 gr/1
Ione Calcio (Ca) 0,290 gr/1
Jone Magnesio (Mg) 0,451 gr/1
Ione Clotidico CI) 15,428 gr/1
Ione Solforico (SO.) 0,77 gr/1
Ione Idrocarbonico (HCO) 0,542 gr/1
Tabella 2- Pozzo N° 2
Le acque da questo pozzo fuoriescono a 41 °C.
Gli elementi costitutivi sono:
Ione Sodio (Na) 8,639 gr/1
Ione Potassio (k) 0,554 gr/1
Ione Calcio (Ca) 0,316 gr/1
Ione Magnesio (Mg) 0,598 gr/1
Ione Clotidico (CI) 16,621 gr/1
Ione Solforico (SO.) 0,032 gr/l
Ione Idrocarbonico (HCO.) 0,500 gr/l
Le acque del pozzo n° 1 vengono dal centro utilizzate per inalazioni ed aero- sol (Dati non pubblicati).
Le acque termali del pozzo n° 2 vengono, invece, utilizzate per la idro-bal- neo terapia.
Indicazioni terapeutiche
Queste acque minerali trovano indicazione in modo particolare nella cura e prevenzione delle seguenti affezioni:
- Flogosi croniche e recidivanti:
- delle vie aeree superiori
- dei seni facciali
- dei bronchi
Reumo-artropatie croniche: - Osteo-artrosi
- Artrite Reumatoide in fase silente
- Atropatie uratiche
-Gotta;
Manifestazioni mialgiche, nevralgiche, radicolalgiche; - Riabilitazione motoria negli artrolesi, nei postumi di interventi ortopedici, dopo lunghi periodi di immobilizzazione in gesso, ecc.; - In Dermatologia (nelle forme cosiddette "secche", non secernenti e come trattamento eudermico).
In Ginecologia (infiammazioni croniche degli organi pelvici).
Controindicazioni
Sono quelle consuete di questo tipo di cura: senescenza avanzata, affe- zioni tumorali (anche al momento silenti), malattie infettive in genere e forme specifiche (t.b.c., ecc.), fase acuta di qualsiasi forma morbosa, anche di quelle in cui, in fase di quiescenza, vi sarebbe chiara indicazione clinica; cardiopatie e scompenso cardio-circolatorio, ecc.
Meccanismo d'azione delle acque termali
Nelle acque cloruro-sodiche, quale quelle del suddetto centro termale, netta è la prevalenza del catione Sodio (Na) e dell'anione Cloro (CI) su gli altri elementi constitutivi. Il cloruro di sodio è, come noto, uno degli ele- menti base nell'attività vitale degli organismi viventi. Infatti organi isolati dall'organismo di animali da laboratorio (ad esempio tratti da intestino tenue di coniglio) possono sopravvivere per un notevole lasso di tempo se immersi con apposite apparecchiature, in soluzione fisiologica semplice, ma solo se immersi in soluzioni fisiologiche ricche di altri elementi salini utili manifesta- no attivamente la loro vitalità. È stato ampliamente dimostrato che alcune acque minerali, portate a livello isotonico con i liquidi organici dell'animale da esperimento, sono in grado di svolgere una azione di questo tipo, spesso addirittura migliore di quella svolta dalle soluzioni fisiologiche allestite in laboratorio. La presenza del Potassio è estramemente importante nel settore della dinamica muscolare e, più generalmente, con il rapporto Potassio/Sodio, nell'economia organica. Lo Zolfo, sottoforma di solfati, va ricordato per il particolare tropismo che ha questo elemento per le cavità articolari. Infatti, somministrato, in varie forme cliniche, in animali da espe- rimento, è stato dimostrato (M. Messini) che lo Zolfo si concentra, appunto, a livello articolare. Ciò acquista particolare rilievo pensando che le membra ne sinoviali e le parti tendinco-legamentose sono costituite da composti organici in cui lo Zolfo è l'elemento biologico più importante. Il Calcio, in quantità biologicamente interessati, ha un'azione cosidetta sedativa (S. Pisani) nei trattamenti balneo-fango-terapici. È in grado, cioè, di ridurre o limitare fenomeni reattivi troppo intensi da parte dell'organismo trattato (reazioni termali generali o locali, con transitoria, moderata riacutizzazione della sintomatologia dolorosa a livello articolare).
L'attenzione del centro è stata rivolta ai disturbi e alle affezioni di perti- nenza ortopedica sottoponento i pazienti a cure balneo-terapiche.
Le patologie trattate sono state:
- Cercicolagie croniche e recidivanti - Dorsalgie croniche
- Lombalgie croniche e recidivanti - Condrocostalgie croniche
- Posto-traumatismi osteoarticolari
- Gonalgie croniche -Periartralgie scapolo-omerali
- Tendiniti croniche
- Mialgie.
Metodica
Le acque termali sono raccolte in diverse piscine tenute a temperature differenti di 34 °C, 37 °C e di 40 °C.
I pazienti sono sottoposti a sedute terapeutiche di mezzora.
Il tempo è così ripartite:
15 minuti a 34 °C
10 minuti a 37 °C con o senza idromassaggio
5 minuti a 40 °C
oppure
20 minuti a 34 °C con o senza idromassaggio
10 minuti a 37 °C
oppure
30 minuti a 37 °C con o senza idromassaggio
Ciascuna metodica è seguita o meno, a seconda delle indicazioni clini- che, da massoterapia parziale o tatale. Il ciclo terapeutico dura sei giorni e può essere ripetuto in caso di parziale successo della terapia.
Criteri diagnostici adottati
Lo scopo della terapia termale è stato prettamente curativo e riabilitativo.
I criteri clinici di valutazione adottati sono stati quelli diretti divisi in soggettivi quale il dolore, e obiettivi, come la capacità di movimento, le tumefazioni, ecc. Sono stati, cioè, studiati la funzionalità e il dolore articolare e nel caso delle fratture la fisiologia del segmento osseo interessato.
Infatti la sensibilità articolare è uno dei parametri più rappresentativi della patologia reumatica.
Le sue variazioni corrispondono a livelli diversi dello stato infiammato- rio nelle articolazioni.
Il test di funzionalità adottato è quello proposto da Lee (vedi tabella 3).
Tabella 3- Teste di Lee saggiare la funzionalità articolare in 20 movimenti di quotidiana attuazione (Da: "La diagnosi in Reumatologia". Doc. Scientifica Recordati, 1984).
I movimenti da eseguire sono:
1. Girare una chiave nella serratura
2. Aprire e chiudere un cassetto
3. Abbassare una maniglia e aprire una porta
4. Formare un numero telefonico
5. Sollevare una teiera piena
6. Portare una tazza alle labbra
7. Spalmare il burro sul pane
8. Caricare l'orologio
9. Tagliare un pezzo di carne
10. Pettinarsi sulla nuca 11. Sfogliare un libro
12. Ruotare il capo a destra e a sinistra 13. Camminare senza aiuto
14. Camminare con il bastone 15. Camminare con le stampelle
16. Salire le scale 17. Scendere le scale
18. Stare in piedi a ginocchia tese
19. Alzarsi sulla punta dei piedi 20. Raccogliere qualcosa da terra
Ad ognuno dei seguenti movimenti viene assegnato un punteggio:
0 = esecuzione senza difficoltà
1 = esecuzione con difficoltà
2 = esecuzione impossibile
La somma dei punteggi forma l'indice funzionale di Lee.
Il test può essere eseguito in due modi:
A) facendo compiere realmente al paziente questi movimenti (test obbiettivo), oppure
B) chiedendo al paziente se è in grado di compierli (test anamnestico). Ovviamente, il primo modo dà risultati più validi e attendibili; il secondo è più comodo e rapido e può essere effettuato anche da personale paramedico o riferito, in apposita scheda al paziente stesso. La valutazione dell'entità del dolore è sempre difficoltosa in quanto dipende sempre in qualche misura dalla collaborazione e dalla soglia del dolore del singolo paziente. Fra i vari indici articolari, il più attendibile ci è sembrato quello di Ritchie della Scuola di Reumatologia di Glasgow (vedi tabella 4). Da: "La Gazzetta Sanitaria" anno XLIV, n. 1-2, 1978).
Tabella 4-Questo test permette di studiare il dolore articolare attraverso la digitopressione e il movimento passivo delle varie articolazioni:
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Articolazioni esplorate
1) Temporo-mandibolare (considerata come unità singola)
2) Colonna cervicale (considerata come unità singola)
3) Sterno-clavicolare (considerata come unità singola)
4) Acromo-clavicolare (considerata come unità singola)
5) Spalla (dx, sn)
6) Gomito (dx, sn)
7) Polso (dx, sn)
8) Metacarpo-falangee (dx, sn)
9) Interfalangee prossimali della mano
10) Anca (dx, sn)
11) Ginocchio (dx, sn)
12) Caviglia (dx, sn)
13) Talo-calcancare (dx, sn)
14) Mediotarsiche (dx, sn)
15) Metatarsiche (dx, sn) (considerate come unità singola)
Valutazione del dolore:
0 = assente
1 = presente
2 = presente + smorfia del dolore
3 = presente + smorfia del dolore + retrazione
L'affidabilità di questo test è da considerarsi buona, se eseguito dallo stesso esa- minatore, per controllare l'andamento della cura termale (durante la quale posso- no essere evidenziati in fase iniziale, fenomeni infiammatori reattivi), al termine della cura, per controllare i risultati immediati, e a distanza di tempo dal termine della cura, per evidenziare i risultati tardivi, particolarmente importanti in Medicina Termale.
Se, invece, il test è eseguito in tempi diversi da osservazioni, la sua attendibilità è modesta.
Pazienti sottoposti a terapia
Lo studio ha interessato 336 pazienti suddivisi nelle varie patologie come mostrato in tabella 5.
Tabella 5
Patologia Numero pazienti
-Lombalgia cronica e recidivante 115
- Cervicoalgia cronica e recidivante 57
- Dorsalgia cronica 44
-Gonalgia cronica 25
-Periattralgia scapolo-omerale cronica 12
-Condrocostalgia cronica 15
- Decorso post-traumatico e post- intervento ortopedico 14
- Tendinite cronica 16
- Mialgia cronica 38
Il 64% delle patologie trattate ha riguardato i diversi tratti della colonna ver- tebrale, con una incidenza particolarmente alta per la regione lombare. Nessuno dei pazienti assumeva farmaci. Il range di età è compreso tra i 30 e i 60 anni.
Prima di ogni terapia i pazienti vengono sottoposti a visita medica e ricon- trollati poi alla fine del trattamento.
Attraverso il test di Ritichle si quantifica il dolore articolare e con la digito- pressione lo stato clinico delle bertebre, delle radici nervose e della muscolatura adiacente. Il test di Lee permette di saggiare la funzionalità articolare.
Inquadramento clinico delle varie patologie
LOBALGIA CRONICA E RECIDIVANTE
% Pazienti Contrattura muscolare Dolore (digitopressione) Funzionalità (Lee)
60% Presente Lieve Movim. n. 20 val. 1)
30% Presente Moderato Movim. n. 20 val. 1)
10% Presente Forte Movim. n. 20 val. 2)
CERVICOALGIA CRONICA E RECIDIVANTE
% Pazienti Contrattura muscolare Dolore (Ritchie) Funzionalità (Lee)
47% Presente unilat. 1 Movim. n. 12 val. 1)
38% Presente bilater. 2 Movim. n. 12 val. 1)
15% Presente bilater. 2 Movim. n. 12 val. 2)
DORSALGIA CRONICA
% Pazienti Contrattura muscolare Dolore (Digitopressione) Funzionalità (Lee)
80% Presente Lieve Movim. n. 12 val. 1),
20% Presente Moderato Movim. n. 12 val. 1)
GONALGIA CRONICA
% Pazienti Funzionalità articolare (Lee) Dolore articolare (Ritchie)
80% Movim. n. 13 val. 1) 1
Movim, n.1 6 val. 1) 1
Movim. n. 17 val. 1) 1
20% Movim. n. 13 val. 1) 2
Movim. n. 16 val. 1) 2
Movim. n. 17 val. 1) 2
PRERIARTRALGIA SCAPOLO-OMERALE CRONICA
% Pazienti Funzionalità articolare (Lee) Dolore articolare (Ritchie)
83% Movim. n. 2 val. 0) 1
Movim. n. 5 val. 1) 1
Movim. n. 9 val. 1) 1
Movim. n. 10 val. 1-2) 1
17% Movim. n. 2 val. 1) 2
Movim, n. 5 val. 1) 2
Movim. n. 9 val. 1) 2
Movim. n. 10 val. 2) 2
CONDROCOSTALGIA CRONICA
6 Pazienti Funzionalità articolare Dolore articolare (Ritchie) (Attività respiratoria) (Digitopressione sterno-clavicolare o sterno-costale)
47% Difficoltosa 1
33% Difficoltosa 2
20% Difficoltosa 3
DORSALGIA CRONICA
Sede della frattura N° Pazienti Funzionalità (Attiva e passiva) Dolore (Digitopressione)
I falange II dito piede dx 2 Presente con difficoltà Presente
I metatarso piede sn 2 Presente con difficoltà Presente
I falange III dito piede dx 3 Presente con difficoltà Presente
Terzo prossimale radio dx 2 Presente con difficoltà Presente (Lieve)
Terzo mediale VIII costa dx 1 Presente Presente
Terzo mediale clavicola dx sn 1 Presente Presente (Lieve)
Diafisi tibia sn 1 Presente Presente (Lieve)
Rotula ginocchio dx 1 Presente Presente
Collo del femore dx 1 Presente Presente
TENDINITE CRONICA
Tendine interessato N° Pazienti Funzionalità(Attiva e passiva) Dolore
T di Achille 12 Presente con difficoltà Presente
Tendini radiali 3 Presente con difficoltà Presente
Tendini del Sartorio
Gracile e Semitendinoso 1 Presente con difficoltà Presente
MIALGIA CRONICA
Muscoli interessati N' Pazienti Funzionalità Dolore (Digitopressione)
Deltoide 4 Presente con difficoltà Presente Presente
Quadricipite femorale 10 Presente con difficoltà Presente
Regione sacrale 20 Presente con difficoltà Presente
Regione avambraccio 4 Presente con difficoltà Presente
Terapia idro-balneare
I pazienti vengono trattati osservando i seguenti protocolli.
Ogni seduta terapeutica dura mezzora così ripartita per le diverse patogie.
Lombosciatologia cronica e recidivante; 15 min a 34 °C, 10 min. a 34°C e 5 min. a 40 "C con idromassaggio di moderata potenza, seguito damassoterapia parziale.
Dorsalogia cronica: 15 min a 34°C, 10 min. a 37 °C e 5 min a 40 °C.
Periartralgia scapolo-omerale cronica: 20 min. a 34 °C e 10 min. a 37°C con idromassaggio di moderata potenza.
Condrocostalgia cronica: 30 min. a 37 °C.
Decorso post-traumatico: 15 min. a 34 °C, 10 min. a 37 °C e 5 min 40°C.
Tendinite cronica: 20 minuti a 34 °C e 10 min. a 37 °C. Mialgia cronica: 20 min. a 34 °C e 10 min. a 37 °C con idromassaggio di lieve potenza.
L'adozione di protocolli diversi per le varie patologie è stato suggerito da esperimenti compiuti nel centro prima dell'inizio delle terapie (Dati non pubblicati).
Efficacia della terapia
-Lombosciatalgia cronica e recidivante scomparsa della sintomatologia patologica
- Cervicoalgia cronica e recidivante
- Dorsalgia cronica
- Gonalgia cronica
-Periartralgia scapolo-omerale cronica
-Condrocostalgia cronica
- Decorso posto-traumatico
- Tendinite cronica persistenza di lieve dolenzia per il 50%
-Mialgia cronica dei pazienti persistenza di lieve dolenzia per il 20%dei pazienti
Conclusioni
Dai risultati presentati si evince, senza ombra di dubbio, che le acque ipertermali, salso alcaline possiedono un effetto terapeutico del tutto eccezionale ciò che riguarda la patologia osteoparticolare cronica.
Nel campo invece delle tendiniti e mialgie croniche la scomparsa della sintomatologia patologica non è completa.
Ma, comunque, utilizzando questi protocolli e queste metodiche è possibile avere più del 90% di remissione della sintomatologia algica e disfun- zionale delle singole patologic.
Questo tipo di patologia richiede, inoltre, prolungate terapie con farmaci in grado si di
agire a fondo ma non scevri, certamente, di effetti danno- si per diversi organi ed apparati. Parliamo dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) e dei Corticosteroidi che, tra l'altro, grava- no anche enormemente sulla spesa sanitaria nazionale. Infatti il costo giornaliero dei principali FANS nelle malattie reumatiche pro-capite varia dalle 333 lire alle 1.800 lire (Da: FTN: Formulario Terapeutico Nazionale - 1955) e la loro assunzione è poi, enormemente diffusa.
Il ritorno, quindi, ai mezzi curativi termali non è affatto un passo indi- tro, ma, al contrario, una aggiornata interpretazione delle necessità cliniche dei nostri giorni. La lunga durata dei benefici terapeutici tratti dalla cura termale (Dati da completare) viene ad interrompere quella continuità nell'uso dei farmaci antireumatici che, come detto, può essere causa di disturbi secondari. Il beneficio di queste cure si aggira sui 7-8 mesi come ampiamente espresso in letteratura. È fuori di dubbio che i FANS, in fase acuta, siano insostituibili perché hanno un effetto ed una azione antiflogistica immediata, "Il problema vero dice il prof. Massimo Mancioli del trattamento antireumatico cronico è quello di saper scegliere in rapporto alle manifestazioni patologiche in atto, i momenti giusti per intervenire con le cure farmacologi- che e/o con quelle termali. "A tal riguardo è auspicabile una maggiore collaborazione fra Medico Curante, Medico Termalista ed eventualmente Reumatologo e Ortopedico. Infatti le cure termali hanno il grande vantaggio di bloccare, letteralmente, la malattia artrosica in fase iniziale. Il 20% pazienti che si sottopongono alle balneo-terapie non è mai stato visitato da uno specialista Reumatologo e/o Ortopedico e solo il 3% dei malati italiani viene espressamente avviato alle cure dal medico curante o dallo specialista, con lettera clinica d'accompagnamento.
SUMMARY
Thermal cures by mineral, hyper thermal and salt-alkaline waters are still very helpful in treatment of chronic orthopaedic diseases which usually require extensive treatment by non sterdidal anti-inflammatory drugs (FANS).
Using of these drugs can lead to appearence of adverse effects and complicances toward
several organs.
In our paper we analyze 336 patinets with chronic osteoarticular, muscular and sinewy diseases which have been treated by thermal hydrotherapy, according current protocols. These treatments led to syntoms relief in over 90% of cases. This is very important as no adverse effects have been observed.
Key words: Orthopaedics, mineral, hyper-thermal and salt-alkaline waters.
BIBLIOGRAFIA
1) Mancioli M.: "L'isola d'Ischia salute e bellezza" l'ipolito "Epomeo" - Foro d'Ischia, 1990. 2) Bossa G., Giordano M.: Le Cure Termali delle malattie reumatiche considerata alla luce della moderna esperienza clinica" "Atti Simposio Europeo Reumatologia e Cure Termali". LaccoAmeno d'Ischia, 6-9 ott. 1960.
3) Giordano M., Grassi F., Mancioli M., Messina B., Misasi N., Santi B., Ticri G. Le cure termali nell'isola d'Ischia. A cura dell'Associazione Termalisti dell'isola d'Ischia. Analisi. Ed. Bologna, 1985.
4) Giordano M., Ata M. e coll: Ricerche cliniche sulle balneo-fango terapie radioattive. Collana Scientifica "Centro Studi Ischiaterme". Rizzoli Ed., Milano 1975, n. 28.
5) Mancioli M.: Le balneo-fango terapia radioattiva nelle malattie reumatiche e in traumatologia.Collana Scientifica "Centro Studi Ischiaterme", Rizzoli Ed., Milano 1950, n. 17.
6) Messina R., Mammarella A.: Metodologia della ricerca clinica in Idrologia Medica. "La Clin.Term.", 27, 142, 1974.
7) B. Santi: Manifestazioni idrotermali dell'isola d'Ischia. Ed UNESCO ?? Soc. Intern. Di Vulcanologia, 1956.
8) B. Santi, A. Di Noi: Manifestazioni esalative dell'isola d'Ischia. Ed. Soc. Minerali Italiana, 1958.
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