Cipresso Mediterraneo(cupressus sempervuivrens)

Cipresso Mediterraneo(cupressus sempervuivrens)
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Sono il cipresso, un albero dalle caratteristiche davvero insolite, capace di presentarmi sotto due forme molto diverse. La mia varietà originaria, chiamata horizontalis, è menzionata persino nella Bibbia. Vengo dal Mediterraneo orientale e dal Vicino Oriente, dove si possono ancora trovare alcuni dei miei esemplari selvatici. Con la mia forma antica, raggiungo un’altezza tra i 30 e i 50 metri, con una chioma larga e robusta, e rami nodosi che si estendono orizzontalmente.

Esiste però un’altra varietà di me, la stricta, che ha una forma fastigiata, con i rami che crescono quasi verticalmente, paralleli al tronco. Questa versione più slanciata è stata probabilmente selezionata dagli antichi Romani come pianta ornamentale e oggi mi si può trovare in molti paesaggi grazie alla propagazione per talea.

Photo by Sugar Bee / Unsplash

Sono particolarmente diffuso nel Mediterraneo e abbellisco il sud della Francia e la Toscana in Italia. Nei Giardini di Boboli, a Firenze, i miei cipressi stricta si allineano come sentinelle lungo un viale storico di 300 anni fa. Le mie foglie sono piccole, scure e tozze, con una struttura a scaglie bianco-grigia, perfettamente adattate a condizioni di luce intensa e siccità.

Ho fiori sia maschili che femminili sullo stesso albero, e il vento è il mio principale alleato per l’impollinazione. A prima vista, i miei fiori maschili, con strisce giallo chiaro e marrone, assomigliano a uno sciame di api. Una volta fertilizzati, i miei coni femminili diventano grigio argento, simili a noci. A fine autunno, le loro scaglie si aprono per liberare i semi, anche se alcuni restano serrati come precauzione contro gli incendi, pronti a diffondersi quando il pericolo è passato.

Il mio legno resinoso era molto apprezzato dagli antichi Egizi, che lo usavano per costruire sarcofagi e forzieri resistenti agli insetti. Sono legato anche all’isola di Cipro, che ha dato il nome sia a me che al rame. Le miniere di rame dell’isola erano strategicamente importanti per i Romani, che chiamavano questo metallo “des Cyprium”, ovvero “metallo di Cipro”, da cui derivano le parole cyprum e cupram, che ancora oggi riconosciamo nel simbolo chimico del rame, Cu.

Afternoon light on wonderful Ischia island
Photo by Arno Senoner / Unsplash

Al Negombo era già stato introdotto nelle balze negli anni '50 dal Duca Luigi Silvestro ma la zona fu poi abbandonata per diversi anni, inselvatichendosi e perdendo il controllo del territorio, Successe cosi che  morirono tutti i cipressi; Ermanno incominciò a rintrodurli a partire dal promontorio dietro la  piscina Maya, anzi la loro presenza si fuse con il disegno della piscina; poi come di buona regola paesaggista(non pinatare uno, pianta cento!) durante gli anni i cipressi sono spuntati dapertutto nella zona balze segnando con decisione il paesaggio dal basso verso l'alto, comprati da Ermanno Casasco tramite il vivaio Vezzosi di Pistoia. adesso li trovi non solo attorno alla piscina Maya, ma come corollario dei Templari e attorno alla Nesti.