Il settembre del giardiniere

di Karel Capek estratto da "L'anno del giardiniere" Sellerio editore Palermo
Illustrazioni Miss May Rivers.
A modo suo - dal punto di vista del giardiniere - settembre è un mese favorevole e significativo; non solo perché a settembre fiorisce la verga d' oro, l' aster autunnale e il crisantemo indiano, non solo per voi, dalie pesanti e sbalorditive; sappiate, miscredenti, che settembre è il mese prescelto da tutto ciò che fiorisce per la seconda volta: il mese della seconda fioritura; il mese della vite che matura. Tutti questi sono i pregi segreti del mese di settembre, pieni di profondo significato, soprattutto è il mese in cui la terra si apre nuovamente, cosicché possiamo un' altra volta piantare! Adesso deve essere messo nella terra quello che si deve trapiantare entro la primavera; il che dà l' occasione a noi giardinieri di girare nuovamente per i vivai, dare un' occhiata alle colture e scegliere i tesori per la nuova primavera e, soprattutto, avere l' occasione di fermarci in questo giro dell' anno proprio presso questi specialisti e rendere loro omaggio.

Il giardiniere all' ingrosso o vivaista è di solito un uomo che non beve, non fuma, in una parola, virtuoso; nella storia non è famoso né per crimini straordinari né per imprese belliche o politiche; il suo nome viene eternato per qualche nuova rosa, dalia o mela; questa gloria - di solito anonima o nascosta dietro un altro nome - gli basta. Per un particolare scherzo della natura, solitamente è una persona corpulenta e addirittura massiccia, forse per creare un contrasto adeguato con la leggiadria ed esile filigrana dei fiori; oppure la natura lo ha fatto sul modello di Cibele, affinché incarnasse la propria generosa paternità. Infatti, se il vivaista fruga con il dito nei suoi vasi da fiore, è quasi come se offrisse il seno ai suoi piccoli figli adottivi. Disprezza gli architetti dei giardini, i quali, a propria volta, considerano i vivaisti dei coltivatori di cavoli. Sappiate che i vivaisti non ritengono il proprio un mestiere, bensì scienza e arte; se dicono di un concorrente che è un buon commerciante, lo distruggono. Al vivaio non si va come dal camiciaio o dal ferramenta, a ordinare quello che si vuole, comprare, pagare e andarsene per i fatti propri. Dal vivaista si va a conversare; a domandare come si chiama questo, a comunicare che l'hutchinsia, che avete acquistato l'anno prima da lui, cresce bene; a lamentarvi che quest'anno le mertensie hanno sofferto, a implorare di mostrarvi che cosa ha di nuovo. Bisogna dibattere con lui se è migliore la Rudolf Göthe oppure l' Emma Bedau (sono aster), nonché litigare se la genziana clusii preferisca l' argilla o la torba.

Dopo queste e molte altra conversazioni, scegliete un nuovo alyssum (accidenti, dove lo metto?), una speronella, che è stata attaccata dalla peronospora, e un vasetto, a proposito del quale non riuscite ad accordarvi con il vivaista su che cosa vi sia davvero, e dopo avere così trascorso alcune ore di svago istruttivo e nobile, date all' uomo, che non è un commerciante, circa cinque o sei corone, ed è fatta. E tuttavia questo vero vivaista vede voi, un seccatore, più volentieri della nobiltà, che impuzzolentisce con l'aiuto e gli ordina di scegliere sessanta specie «dei fiori migliori, ma che siano di prima scelta».

Ogni vivaista giura che ha nel suo giardino un terreno assolutamente cattivo, che non lo concima, che non lo annaffia né lo copre con la pacciamatura per l 'inverno; con questo è evidente che vuole dire che i suoi fiori crescono così bene per puro affetto verso di lui. In questo c'è qualcosa di vero; nel giardinaggio bisogna avere la mano fortunata o una sorta di grazia superiore. Il vero giardiniere può limitarsi a ficcare nella terra un pezzetto di foglia, e da questa gli cresce una qualsiasi pianta, mentre noi laici ci balocchiamo con le piantine, che abbiamo seminato, le inumidiamo, soffiamo su di loro, le nutriamo con la farina di corno o con la farina per bambini; ma infine si seccano e muoiono. Penso che in questo ci sia una qualche magia, cos' come nella caccia e nella medicina.

Coltivare una nuova specie, questo è il sogno segreto di ogni appassionato giardiniere. Gesù mio, se mi crescesse un miosotide giallo o un papavero azzurro come in miosotide, o una genziana bianca - ma perché quella azzurra non è più bella? Non importa; ma la genziana bianca ancora non esiste. E poi, sapete, anche sui fiori si è un po' sciovinisti; se una rosa ceca vincesse in tutto il mondo su una rosa americana Independence Day o su una francese Madame Herriot, ci gonfieremmo di orgoglio e scoppieremmo di gioia.
Ve lo consiglio sinceramente: se avete nel vostro giardino un pezzetto di pendio o di terrazzamento, createvi un giardino roccioso.

In primo luogo, un giardino roccioso è molto bello quando crescono i cuscinetti di sassifraga, aubrezia, alisso, pelosella e di altri meravigliosi fiori di montagna; in secondo luogo, la costruzione stessa del giardino roccioso è un' opera significativa e affascinante. L'uomo che edifica un giardino roccioso si sente come un Ciclope, quando con una forza, per così dire, elementare, accumula un masso su un altro, costruisce cime e vallate, trasporta montagne e delimita picchi rocciosi. Quando poi, spezzato in due, ha finito la sua gigantesca opera, scopre che essa ha un aspetto alquanto diverso dalla catena montuosa che si era immaginato; che la sua creazione ricorda un ammasso di breccia e pietre. Non ve ne curate; dopo un anno questo pietrame si trasforma nell' aiuola più bella, scintillante di minuscoli fiori e coperta dei cuscinetti più graziosi; e la vostra gioia sarà grande. Vi dico, costruitevi un giardino roccioso.

Non si può negare: è autunno. Lo capite dal fatto che fioriscono gli aster autunnali e i crisantemi autunnali - questi fiori fioriscono con una forza e un ' abbondanza particolare; non fanno molte cerimonie, un fiore è un fiore ma, in compenso, ce ne sono! Vi dico che questa fioritura dell' età matura è più potente e appassionata degli inquieti e fuggitivi addobbi della giovane primavera. C'è in essa la ragionevolezza e la coerenza dell' adulto; se si deve fiorire, allora lo si fa seriamente e con molto miele, perché arrivino le api. Che cos' è mai, una foglia cadente su questa ricca fioritura autunnale? Ma non vedete che la stanchezza non esiste?