I quaderni del giardino-Novembre: quell’aspetto così solenne, fisico e quasi scultoreo che si ha quando si tiene in mano una zappa.
Illustrazioni Worthington George Smith e George Shayler
Ci sono tante professioni intriganti al giorno d’oggi, come creare contenuti sui social media, sviluppare app o siti web, gestire team di lavoro in smart working o lanciare startup innovative. Sono lavori fondamentali e ricchi di opportunità, ma nessuno di questi offre all’essere umano quell’aspetto così solenne, fisico e quasi scultoreo che si ha quando si tiene in mano una zappa.
Immaginate un giardiniere, fermo nel suo giardino, con una gamba appoggiata sulla zappa mentre si asciuga il sudore con un gesto semplice e soddisfatto. In quell’istante sembra proprio una scultura vivente, come se potesse essere estratto dal terreno e messo su un piedistallo con la scritta: “Capo Giardiniere”. E lo dico perché adesso è esattamente il momento giusto per iniziare a piantare.
Sì, novembre è il mese perfetto per smuovere il terreno e renderlo più soffice. Il piacere di affondare la zappa nella terra è simile a quello di gustare un piatto delizioso. Un buon terreno è come una pietanza ben preparata: non deve essere né troppo pesante né troppo umido, né troppo asciutto o compatto. Deve essere leggero ma consistente, friabile ma non polveroso. Quando lo lavori, la terra dovrebbe respirare, rompersi in zolle morbide e rigenerarsi. Solo allora avrai un terreno sano, equilibrato e fertile, come una persona ben educata. E, come sappiamo, non c’è nulla di più prezioso per il giardiniere di un buon terreno.
Caro giardiniere, ricorda che l’autunno è ancora un ottimo periodo per fare trapianti. Prima si scava tutto intorno a un cespuglio o a un albero, cercando di andare il più in profondità possibile. Poi si solleva con attenzione, anche se spesso la vanga rischia di spezzarsi. C’è chi parla tanto di “radici”, come chi dice che dobbiamo “tornare alle radici” o “tagliare il problema alla radice”. Vorrei vedere queste persone, però, alle prese con lo sradicare davvero un giovane ulivo o anche solo un piccolo cespuglio di rosmarino. E se dovessero estrarre un vecchio pino? Scommetto che, dopo un po’, si limiterebbero a un “Maledizione!”.
Io ci ho provato con gli ulivi e posso garantirvi che lavorare con le radici è un’impresa faticosa. Meglio lasciarle là dove sono: sanno loro perché si spingono così in profondità. Piuttosto, concentriamoci sul migliorare il terreno.
Migliorare il terreno è un’arte che regala grandi soddisfazioni. Vedere arrivare un carico di concime in una fredda mattina invernale, con quel fumo che sale come da un altare sacrificale, è un vero piacere. E quando il suo aroma sale fino al cielo, quasi sembra che anche il creato possa annusarlo e dire: “Che fertilizzante perfetto!”. È il ciclo naturale della vita: il cavallo si nutre di avena, poi quella stessa avena, attraverso il concime, nutre i fiori, che l’anno dopo ci ripagano con i loro profumi inebrianti. Il giardiniere sa già tutto questo, mentre sparge quel concime prezioso in ogni angolo del giardino, con la cura di chi spalma la marmellata su una fetta di pane.
E poi, quando arriva l’ultima gelata autunnale, dobbiamo prepararci per l’inverno. Si coprono le piante con aghi di pino profumati, si proteggono le rose rincalzandole con la terra, e si augura un dolce riposo al giardino. Spesso, in primavera, tra gli aghi di pino si ritrovano piccoli oggetti dimenticati, come un coltello o una forbice.
Ma l’autunno non ha ancora finito di sorprenderci. I fiori tardivi, come gli aster e i crisantemi, continuano a sbocciare, ricordandoci che anche novembre può essere una piccola primavera. Le foglie degli alberi si tingono di giallo, rosso e arancio, e le bacche risplendono di vivaci colori. Persino quando arriverà la neve, il giardino non sarà mai completamente a riposo: rosmatini, pini e acanti continueranno a resistere e a decorare il paesaggio, dimostrando che la vita non si ferma mai.
Vi assicuro che nel giardino non esiste la fine, solo una pausa. La vita segue un ciclo continuo, e dobbiamo imparare a essere pazienti. E per chi non ha un giardino, non disperate: potete comunque coltivare la natura anche nei vasi sul balcone o in casa. Piantate bulbi di giacinti e tulipani, e in inverno, quando fuori fa freddo, vi regaleranno un tocco di primavera. Procuratevi bulbi, un po’ di buon terriccio e qualche vaso. Ma attenzione: una volta che iniziate, scoprirete presto di aver bisogno di sempre più vasi e terriccio! Finirete con finestre, tavoli e ripiani pieni di verde, ma vi accompagneranno con il loro colore e la loro vitalità fino alla prossima stagione.