2022.L' architettura delle terme in Italia e nel mondo

2022.L' architettura delle terme in Italia e nel mondo

ARCHITETTURA E INGEGNERIA estratto da "L'Ufficio tecnico 1-2 2022

di Stefania Zappanico

Immergersi nell'acqua calda che sgorga dalle viscere della terra è un rito ancestrale che porta l'essere umano in diretto contatto con la natura, a vivere esperienze ricreative e spirituali, oltre che terapeutiche: l'architettura delle terme definisce la concezione moderna di luogo di benessere e degli spazi destinati alla cura olistica, valorizzando i territori dove questi sorgono e integrandosi con l'ambiente naturale al secondo posto in Europa, dopo la Germania. Il settore produce introiti pari a 56 miliardi di dollari, che dovrebbero salire a 77 miliardi nel 2022.

Abbiamo scelto dieci esempi di centri termali: sei sparsi nel mondo, dalla Cina all'Islanda, dalla Svizzera alla Gran Bretagna, dal Canada al Cile, e quattro in Italia, due al Nord e due al Sud. Il denominatore comune di tutti i i centri selezionati è la celebrazione delle acque termali e del loro effetto benefico sulla mente e sul corpo umano, in sintonia profonda con la natura e nel rispetto dell'ambiente.

Tra i centri termali in Italia, si nota che ben due si trovano ad Ischia: l'isola vulcanica campana (42 kmq), oltre a vantare un particolare connubio di terme e mare, gode di una eccezionale concentrazione di sorgenti termali (103) bacini idrotermali (29) e fumarole (67) da cui sgorgano acque per lo più iper-termali, che hanno molteplici utilizzazioni terapeutiche.


7121 Therme Vals, Svizzera

Architetto Peter Zumthor (1996)

Nascoste tra le vette alpine dei Grigioni, a quota circa 1.300 metri, "7132 Therme", conosciute come le terme di Vals, sono considerate un capolavoro dell'architettura contemporanea, ovvero di un'architettura che forgia una "straordinaria espressione sensoriale"

Costruendo "in pietra e con la pietra, dentro la montagna e fuori la montagna ... per esprimere l'intenso rapporto con l'energia primigenia e la geologia del paesaggio montuoso", Zhumthor ha voluto evocare "una pietra porosa”. L'architetto svizzero ha lavorato con solo tre elementi naturali: la pietra della vallata, la luce naturale e l'acqua della sorgente termale. L'edificio, ricoperto da un tetto di erba verde e incastonato nel fianco della montagna, quasi invisibile dall'alto, è un grande volume monolito, costituito da una sorta di labirinto di 15 unità di diversa grandezza, alte 5 metri. I muri sono formati da 6O mila listoni di quarzite locale, con venature dal grigio al verde, posati a strati l'uno sull'altro "e sono 'tagliati' da numerose strette finestre vetrate. Tutto è rivestito di pietra - la pavimentazione, le piscine, le rampe, anche alcuni elementi di arredo - ma la durezza e la rigidità del materiale e delle linee sono addolcite dalla presenza delle acque e dalla luce che filtra dall'alto, dalle profonde fessure nei volumi, e si riflette sull'acqua e tra il vapore, creando un'atmosfera quasi mistica. L'area dei bagni, un mix di luci ed ombre, con sei piscine dalle linee squadrate, un sudatorio e un bagno turco, è concepita per condurre i visitatori verso punti predeterminati ma poi lasciarli liberi di esplorare a piacimento. Percorrendo un corridoio scuro, si arriva all'ambiente interno, cavernoso e labirintico, con la piscina principale al suo centro, e vasche di diversa temperatura e grandezza, come quella del Fuoco, a 42°C e quella del Ghiaccio, a 14°C. L'oscurità degli interni si dissolve con l'uscita improvvisa verso l'esterno, dove un solarium ed una piscina si affacciano sul paesaggio alpino. Le acque di Vals, altamente mineralizzate (solfato di calcio e carbonato di idrogeno) sgorgano a 30°C dalla sorgente St. Peter.

Thermae Bath Spa, Gran Bretagna

Architetti GRIMSHAW & partners+ INSALL Ass. (2006)

Thermae Bath Spa, insieme di architettura contemporanea e riqualificazione dell'antico, è costituita da un edificio moderno, inserito tra cinque palazzine d'epoca, appositamente restaurate e ristrutturate che si trovano a Bath, cittadina britannica, fondata circa 8.000 anni fa, grazie alla scoperta di quelle che sono le uniche sorgenti di acqua calda naturale dell'isola, su cui i Romani, ai tempi dell'imperatore Vespasiano, costruirono le terme Sulis.

"Fusione contemporanea di vetro, pietra, luce ed acqua", il volume nuovo, New Royal Bath, consiste in un cubo di pietra naturale di Bath, rivestito da una 'pelle' translucida in vetro, e collegato agli altri cinque edifici di epoca georgiana tramite pareti e ponti in vetro e con essi integrato grazie ad un gioco di forme circolari, curve e rettilinee. Qui si trovano le due vasche termali principali: la grande piscina Minerva, creata al centro dello spazio delimitato da quattro grandi colonne su cui poggia il cu-bo, con cui contrasta grazie alle sue forme sinuose e fluttuanti, e un'altra piscina, all'aperto, sulla sommità dell'edificio, che offre vedute panoramiche della città. Le palazzine d'epoca ospitano una terza piscina, al chiuso, ed una vasca all'aperto, costruita su una cisterna romana originale, che utilizza l'acqua della propria sorgente termale, in ambienti del XVIII secolo. I materiali utilizzati sono in gran parte naturali: la pietra di Bath e il granito del Kashmir, molto resistente al calore, che ricopre tutti i pavimenti. Le acque termali sgorgano a 42°C e contengono 42 minerali e oligoelementi, in gran parte solfato, calcio e cloruro.

Yunfeng Spa Resort Tenchong, Cina

Architetto Kengo Kuma (2016)

Yunfeng Spa Resort, complesso termale di quasi 60mila metri quadrati, ai piedi dell'omonima montagna sacra del taoismo, in Cina, sembra dall'alto uno dei tanti villaggi rurali della provincia di Yunnan, ben integrato con il circostante ambiente naturale. Ispirandosi alla componente spirituale del luogo e al la sua tradizione, l'architetto Kengo Kuma ha progettato e posizionato i 530 chalet e le 8 strutture comuni in modo tale che essi seguano "la corrente dello spirito che scende dalla montagna", al fine di unire lo yang, l'energia del cielo e della montagna, con lo yin, l'energia della terra, cioè del complesso termale.

Tutti i muri e i tetti dei manufatti, nonché i vialet-ti che collegano le varie parti dell'intero resort, sono completamente rivestiti da tasselli di sei tipi di pietra naturale locale - tra cui marmo e lava, con tonalità che variano dal grigio, all'ocra, dal marrone al beige. Al fine di esprimere "il potere della terra" nel progetto architettonico, i tasselli sono messi insieme come se si trattasse di un mosaico. Tutti gli chalet hanno uno spazio all'aperto, dotato di vasca termale privata scavata in un blocco di granito, e adornato da cespugli di fiori di rododentro ed alberi. Anche per le aree all'aperto, il landscape designer nippo-canadese, Okashimo, ha voluto enfatizzare la spiritualità del luogo: ognuna delle cinque piscine termali rappresenta un elemento naturale - terra, acqua, fuoco aria e metallo. Ha creato un percorso di acqua che scompare sottoterra e riappare tra vialetti e terrazza-menti ed ha nascosto l'area parcheggio sotto una collina artificiale.

Forena Cité Thermale St Bruno De Montarville, Canada

Architetto Blouin Tardif (2020)

Forena Cité Thermale è un centro termale innovativo, contemporaneo, ispirato alla tradizione e ritualità termale di tre Paesi diversi: Islanda, Germania e Russia. Sorge alle pendici del parco nazionale del monte Saint Bruno, ad est di Montréal, inserendosi con rispetto nell'ambiente naturale della foresta e dell'a-bitato agricolo circostante, imitandone le forme ed i colori, con il suo stile uniforme e strutturalmente semplice. Consiste in tre padiglioni tematici, a forma cubica, completamente rivestiti di legno di cedro canadese, come se fossero 'massi caduti alla base della montagna', intonati all'ambiente circostante, con ventilazione e luce naturale e vedute panoramiche spettacolari. Il "viaggio termale" inizia in Islanda: tre piscine termali all'aperto a diverse temperature, tutte rivestite di pietra locale, costellate da massi di rocce nere provenienti dalla montagna vicina, circondate dalla foresta e provviste di un'area relax con fuoco acceso e vista del monte. Il padiglione della Germania ha una sauna a temperatura 79°C, con caratteristiche e materiali improntati alla tradizione tedesca, tra cui una cascata di acqua fredda. Il padiglione russo, dove l'esperienza termale diventa più ardua, ha una sauna a 82°C, realizzata in legno hemlock, una cascata ghiacciata ed una vasca di acqua gelida.

Termas Geometricas Parco Nazionale Villarrica, Cile

Architetto German del Sol (2009)

Termas Geometricas sono state create dall'architetto German del Sol per rendere fruibile l'acqua di 60 fonti termali, disseminate in un burrone quasi inaccessi-bile, tra le foreste del parco nazionale del vulcano di Villarrica, a 800 km a sud di Santiago. Coprono una superficie di 2.300 metri quadrati ed hanno un impatto minimo sul paesaggio e sull'ambiente, grazie anche all'impiego di tecniche e materiali locali. I "forti elementi geometrici primitivi" delle Terme garantiscono, secondo del Sol, un'esperienza termale totalmente naturale, quasi un "rito di purificazione di acqua e fuoco".

Venti piscine scavate in mezzo alla natura più primitiva e rivestite di pietra locale si snodano lungo una gola che si addentra nella foresta: vi si accede attraverso una rampa in legno lunga 450 metri e laccata in colore rosso, in stile giapponese, sospesa sopra il letto del torrente. L'acqua calda delle sorgenti, che sgorga a 80°C, 20 litri al secondo, è distribuita alle vasche tramite canali di legno che scorrono sotto le passerelle e le mantengono calde e asciutte: un sistema semplice e tradizionale che evita l'uso di complesse soluzioni tecnologiche. Vicino ad ogni piscina ci sono cabine in legno coigue locale, ricoperte di tetti verdi, con spogliatoi, servizi ed area relax. Un grande camino con fuoco vivo arde all'interno di una ampia struttura in legno, anch'essa ricoperta da un tetto verde, assemblata senza alcuna parte metallica.

Blue Lagoon Grindavik, Islanda

Architetto Sigriour Sigporsdottir (1999)

Blue Lagoon, nella penisola di Reykjanes, a 30 minuti dalla capitale Reykjavic, è una delle meraviglie del mondo e un "dono geotermale), (secondo National Geographic), grazie al benefico potere di cui sono dotate le acque della laguna, "un dono geoterma-le", ricche in rarissime microalghe verdazzurre, silice e minerali. La laguna, di colore blue ipnotico e densa di vapore, è circondata da un campo di basalto nero, ricoperto da verde muschio centenario, su cui si snodano passerelle in legno che consentono ai visitatori di avventurarsi nella laguna senza danneggiarla. All'intorno edifici bassi in legno, con grandi vetrate, si fondono con l'ambiente vulcanico circostante. Sorprendentemente la laguna non è un fenomeno naturale, ma è stata creata artificialmente: la sua acqua deriva infatti dall'eccesso della centrale geotermica di Svartsengi. Dato che scorre in continuazione, rinnovandosi completamente ogni 48 ore, non ha bisogno di alcun disinfettante chimico e conserva inalterate tutte le proprietà benefiche e curative. Nel suo progetto, l'architetto Sigporsdottir ha considerato il rispetto dell'ambiente naturale una priorità e per questo ha deciso di abbandonare l'iniziale idea di spostare la laguna blu al di sotto del monte Porbiorn - che avrebbe intaccato aree vergini di lava - e di scegliere invece il plateau, il luogo dove l'acqua fluisce naturalmente, per creare il centro termale. Qui i visitatori possono godere dei fenomeni del sole artico: il sole di mezzanotte, le luci del nord ed il chiarore artico. Per entrare nel centro, nell'area della reception, dove grandi vetrate consentono la visuale della laguna, si percorre un corridoio di 500 metri, scavato a mano nella lava. Ovunque predomina il concetto di integrazione e rispetto della natura: dai materiali come legno e basalto utilizzati all'interno della struttura al-le cabine di legno locale, saune e bar nell'acqua, nelle aree esterne.

Terme di Merano, Merano

Architetto Matteo Thun (2005)

Immerse in un parco di 50mila metri quadrati, sulle sponde del fiume Passirio, le Terme di Merano sono al centro dell'omonima cittadina alpina dell'Alto Adige, baciata dal sole 300 giorni l'anno.

Il design del complesso, ad opera dell'architetto di Bolzano Matteo Thun, è improntato alla valorizzazione dell'acqua che sgorga da fonti millenarie, ricca di fluoro, radon e metalli rari, e alla sua connessione con il parco e la montagna circostante. Il continuum tra interno ed esterno è garantito dalla struttura principale: un gigantesco cubo di vetro e acciaio che ospita dodici vasche collegate, tramite un canale di acqua, ad altre tredici piscine esterne, di varie dimensioni e temperatura, sparse tra i prati verdi del parco. il cubo, che offre spettacolari vedute delle vette al. pine, è illuminato di giorno dalla luce naturale, mentre di notte, grandi globi e dischi colorati rotanti creano un gioco di riflessi luminosi che si allungano verso l'acqua e le pareti.

Materiali naturali, pietra e legno locale, utilizzati sia per l'interno sia per l'esterno, sigillano la fusione tra il costruito e l'ambiente naturale, confermando inoltre l'impronta ecosostenibile del progetto (riuso dell'acqua dei pozzi, sistemi di cogenerazione, impianti di raffreddamento ad assorbimento e di recupero termio). L'esperienza termale include whirpool, vasca con acqua salina, sauna finlandese esterna, stanza della neve e sauna al fieno biologico dell'Alto Adige.

Aquardens Pescantina, Verona

Architetto Marzorati, (2015)

Il più grande centro termale d'Italia nasce come oasi di benessere e svago, nel pieno rispetto del paesaggio agricolo orlato dalle dolci colline della Valpolicella - in posizione strategica, a pochi km dal Lago di Garda e dalla città di Verona. Il complesso di 60mila metri quadrati, firmato dallo studio d'architettura Marzorati, coniuga design contemporaneo e tecnologia con una grande attenzione all'impatto ambientale e all'integrazione con la natu-ra. L'edificio principale è un 'anfiteatro' con tetto ricoperto di erba e facciata continua estesa per l'intero arco interno, la cui vetrata a tutt'altezza offre una vista panoramica delle colline intorno e delle piscine esterne, con forme sinuose ed arrotondate, disseminate tra i prati verdi del parco ed i suoi alberi di ulivo gardesano. La soffittatura del corpo centrale presenta pannella-ture in alluminio disegnate ad onda, con illuminazione led colorata che diffonde bagliori di luci sull’ac qua. L'esperienza termale inizia con una grande cascata all'ingresso e prosegue con un percorso variegato tra undici vasche termali, interconnesse, a temperature variabili dai 28 ai 38°C (5 all'interno e 6 all'esterno), lungo un fiume termale, lagune e laghi. Acque salse bromo-iodiche, che sgorgano a 46°C, alla profondità di 130 metri, riempiono le vasche dell'area bagni (5.200 metri quadrati). Essendo filtrate con un sistema ai raggi UV e rinnovate cinque volte al giorno, mantengono inalterate le proprietà benefiche senza aggiunta di sostanze chimiche disinfettanti. Ci sono ben 200 postazioni idromassaggio (collegate ad una rete di tubazioni lunga 30 km) e una varietà di grotte e saune, con cromoterapia, musicoterapia e rituali 'Aufgussmeister', cioè gettate di vapore. Nelle saune sono utilizzati legnami locali lavorati e assemblati con tecniche tradizionali ecosostenibili. La geotermia viene utilizzata per ottenere risparmio ener-getico: il calore in eccesso dell'acqua termale è convogliato verso pompe di calore che lo trasformano in elettricità.


Negombo, Ischia

Paesaggista Ermanno Casasco (1988)

Adagiato sulla Baia di San Montano, sulla costa nord occidentale dell'isola di Ischia, e immerso nella vegetazione rigogliosa che si arrampica sulle balze del monte Vico, il parco idrotermale Negombo rappresenta uno speciale connubio di sorgenti termali, mare e giardini, in totale simbiosi con la natura. Qui l'impronta dell'intervento umano non altera il paesaggio naturale, ma si nasconde tra le essenze mediterranee e tropicali, gli scorci panoramici sul mare e le vasche incastonate 'a sorpresa' nella roccia della montagna.

L'esperienza termale, secondo gli intenti del paesaggista Ermanno Casasco e del curatore del parco, Marco Castagna, deve essere libera e quasi ludica: ognuno scopre il suo percorso ideale di benessere nella natura, senza regole terapeutiche, perdendosi tra i viali e gradoni di roccia che conducono alle piscine. Sei tra le piscine più grandi sono posizionate nella porzione pianeggiante del parco, mentre le altre sette sono sui terrazzamenti. In particolare, si contano tre piscine con acqua di mare (di cui la principale, di fronte alla spiaggia sabbiosa, sembra una naturale prosecuzione del mare all'interno del parco) e una decina di vasche con acqua termale, oltre a grotte scavate nel tufo e cadute d'acqua.

Le vasche sulle balze sono vere e proprie 'installazioni', ognuna con una sua funzione specifica e nome che attinge alla mitologia, nascoste tra la vegetazione, con forme e volumi diversi, studiati per integrarsi con la natura. Tra queste: 'Onphalos', grotta di tufo, un tempo utilizzata per pratiche agricole, con una vasca e un pozzo termale profondo e stretto, scavato nella roccia; "Templare', piscina rettangolare con acqua bassa e nove colonne squadrate in marmo nero, dotate di doccioni a cascata (funzionanti grazie ad uno stratagemma di ingegneria idraulica per cui l'acqua è spinta da un motore dentro degli imbuti fino allo sbocco, per poi ricadere per forza di gravità), 'Irrgang', labirinto giapponese, con doppio corridoio di muretti a secco, che imitano le locali parracine.

Anche se l'acqua che riempie le varie vasche sembra sgorgare dalla montagna, in realtà non scende, perché non ci sono fonti, ma è pompata verso l'alto, a partire da 9 metri sotto il livello della terra, dove sgorga a 80 gradi. Le acque del Negombo sono minera-li, ipertermali, salso alcaline e lievemente radioattive, grazie alla presenza di radon. Nel parco, dove crescono piante pregiate ed essenze profumate - come il vetiver, il lemon grass, la canfora e l'eucalipto-limone - si incontra anche l'arte contemporanea, con le opere di artisti come Arnaldo Pomodoro e Giuseppe Maraniello, collocate in vari punti del parco.

Poseidon, Ischia

Architetti Lucia Beringer e Bruno Macri (2007)

Il più antico e grande parco termale di Ischia si estende a ridosso della baia di Citara, ad ovest dell'isola campana, su una superficie di circa 50 mila metri quadrati di macchia mediterranea, di cui una par-rte modellata a gradoni, secondo il tradizionale sistema dei terrazzamenti, sulle pendici collinari di Punta Imperatore. Sono diciotto le piscine del parco: tre di acqua marina e quindici di acqua termale (di cui tre sono in serra coperta), con temperature che oscillano dai 28 ai 40°C. Quattro tra le vasche più grandi, rivestite di piastrelle a mosaico celesti, sono distribuite sulla porzione pianeggiante che orla la baia, punteggiando di azzurro i prati verdi. Scalinate e viali sinuosi, costruiti in pietra naturale e circondati da folta vegetazione, conducono ad altre piscine più piccole, poste in alto, dove tra i fiori, si scorge il mare. Le acque, salse bromo-iodiche e salse solfato-al-caline, sono attinte direttamente da sorgenti ipertermali, nei cui pressi la temperatura raggiunge quasi 100 gradi. Per conservarne inalterate le proprietà terapeutiche ed evitare la necessità di disinfettanti chi-mici, le acque nelle vasche sono rigenerate di continuo, durante il giorno, mentre ogni sera le vasche sono completamente svuotate. L'esperienza termale potrebbe iniziare, secondo i suggerimenti del Poseidon, con un'immersione nella grande piscina marina a sfioro con la baia e proseguire con l'immersione in vasche con temperatura via via sempre più calda, utilizzando anche la sauna naturale ricavata all'interno di una antica grotta di tufo e passando per i vari percorsi kneipp, posti sui terrazzamenti. Nel parco ischitano, la fortunata fusione di acqua termale, mare e natura si sposa con un'attenzione speciale alla tutela ambientale ed all'inclusione sociale (varie vasche sono dotate di sistemi di accesso per persone con ridotta mobilità). Il fabbisogno elettrico del parco è coperto dallo sfruttamento della geotermia. È bandito l'uso della plastica. Tutti i materiali impiegati sono natura-li, sia nella costruzione, legno e pietra naturale, sia negli arredi: dagli ombrelloni di rafia del Madagascar, cuciti a mano, alle sedie di bambù.

Stabilimenti termali nel mondo dati 2017 Global

Wellness Institute

Giappone 20.972

Cina 3.900

Germania 1.265

Russia 838

Italia 768

Ungheria 546

Aziende termali in Italia dati Federterme

Campania 114

Veneto 110

Emilia - Romagna 24

Toscana 22

Lazio 18

Lombardia 16

"Il Buco Nero" di Ermanno Casasco

L'acqua termale per essere ritenuta curativa deve contenere almeno 1.000 mg di elementi disciolti al litro (tra cui sodio, iodio, bicarbonato, solfa-to, bromo, fluoro, calcio, magnesio, ecc.). L'acqua è definita minerale se contiene 500 mg di elementi ogni litro. Le acque termali hanno temperature minime di 30-40°C. SPA: la locuzione comunemente usata (salus per aquam) non è testimoniata in autori latini - anche se i Romani costruirono veri e propri complessi termali con caratteristiche simili a quelli moderni - ma deriva dal toponimo di una cittadina bel-ga, in provincia di Liegi, chiamata appunto Spa, che era conosciuta già ai tempi dei Romani come centro termale.